Approfondimenti

Quando abbiamo dimenticato che il ricorso all'aborto è un problema degli uomini?
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Quando abbiamo dimenticato che il ricorso all'aborto è un problema degli uomini?

di Annarosa Buttarelli, articolo pubblicato su Lo Specchio de La Stampa 19 Maggio 2024

Esistono formule che rendono irreversibile il cammino dell'umanità, in certi suoi campi di espressione. Una di queste è “autodeterminazione delle donne”. Non è pari alla reversibilissima “autodeterminazione dei popoli”, violata fino all'impensabile. Con trasmissioni televisive sull'aborto in cui parlano solo uomini, con la tentata invasione dei consultori da parte del pro-vita, con il revanscismo misogino qua e là in Europa (Italia compresa) e in alcuni stati degli USA, sotto varie forme, si assiste al tentativo di aggredire questo presidio irreversibile che il “soggetto imprevisto” le femministe delle origini hanno guadagnato nel corso della rivoluzione delle donne.

La nostra pinacoteca | Judith Scott. Stelle filanti sono le tue parole
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La nostra pinacoteca | Judith Scott. Stelle filanti sono le tue parole

Torna l'approfondimento "La nostra pinacoteca" curato da Francesca Mellone su artiste contemporanee e non della scena internazionale.

Stelle filanti sono le tue parole

di Francesca Mellone

JUDITH SCOTT (1943-2005, Stati Uniti)

Nata a Cincinnati, Ohio, in una famiglia della media borghesia, Judith è affetta dalla sindrome di Down. A seguito di un attacco di scarlattina, nella prima infanzia, perde l'udito, anche se la sua condizione viene riconosciuta solo più tardi, ragion per cui diventa incurabile.

Femminicidio: un nome nuovo per un orrendo crimine millenario
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Femminicidio: un nome nuovo per un orrendo crimine millenario

di Annarosa Buttarelli, pubblicato su 'Lo Specchio' de La Stampa del 21 Gennaio 2024

Circola da qualche tempo un appello che richiede firme a sostegno della denuncia di “femminicidio di massa” avvenuto il 7 ottobre scorso ad opera di Hamas, in Israele. Ci mancava anche questo appello tra gli altri che stanno dilaniando l’ormai variegata frammentazione interna al femminismo italiano. Ci sono donne, come quelle firmatarie dell’appello che, senza se e senza ma, sostengono, anche senza intenzione precisa, la causa complessiva dello Stato israeliano. Ci sono donne che ricusano l’appello perché non cita anche le stragi di donne e di bambini in quel che rimane della Palestina, ma soprattutto queste stesse fanno opposizione all’appello perché usa la formulazione “femminicidio” per le donne vittime nel kibbutz. Dobbiamo parlarne, sia perché esiste una posizione diversa dalle due descritte, sia perché si tratta, non solo di definire meglio quello che è accaduto, ma perché è esatta la parola “femminicidio”, in ogni caso.

Università: più donne che uomini

Università: più donne che uomini

L'articolo di Annalisa Camilli apparso su Internazionale con il titolo Perché ci sono pochi corsi di studi femministi nelle università italiane ci stimola a riconoscere i cambiamenti in atto e a rilanciare la scommessa culturale e politica aperta, per tutti, dalla rivoluzione femminile-femminista. Come la Scuola di alta formazione intende fare. Al di là dei vincoli -immaginari o reali- dell'attuale istituzione universitaria, delle etichette con cui si veicolano nuovi contenuti aggiuntivi (Gender-Queer Studies), di proposte di parità soprattutto se calate dall'alto. Perché è il modo di agire la propria libertà con le forme del sapere, nella ricerca e nella docenza, che può costituire un cambio di prospettiva a tutto campo. Per questo rilanciamo la scommessa e pubblichiamo un articolo a firma Muraro-Piussi apparso molti anni fa, ai tempi di un governo di centro-sinistra.

Prof.ssa Anna Maria Piussi

Per una nuova civiltà del rapporto tra i sessi
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Per una nuova civiltà del rapporto tra i sessi

di Annarosa Buttarelli

Per Giulia e per Elena

L’odio millenario verso le donne in quanto donne dei femminicidi danno un unico mostruoso senso a quello che sta capitando e che l’uccisione di Giulia Cecchettin fa ascrivere ancora una volta alla mai veramente affrontata “questione maschile”. Spiegazioni che richiamano la ragion di Stato e la geopolitica per le guerre sono, nel 2023, del tutto secondarie e forse inutili.

Le politiche strabiche sulla natalità. E la mania di pensare solo al futuro

Le politiche strabiche sulla natalità. E la mania di pensare solo al futuro

di Annarosa Buttarelli, articolo pubblicato domenica 26 Novembre su Lo Specchio de La Stampa

Tra i molti dualismi che confondono la nostra epoca vi è lo stupefacente lavorìo intorno al tema della natalità e, dirimpetto, quello della strage di bambini e bambine a causa delle guerre in corso. Se ci si riflette, ci si accorge della assoluta mancanza di logica e di razionalità che si alligna nel travaglio contemporaneo, nel quale, mai come oggi, assistiamo alla progressiva pericolosa evanescenza del pensiero.

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