Con ottimismo guardavo qualche giorno fa alla partecipazione di donne e giovani candidati nelle liste di un po' tutto il paese. Mi rallegravo di questa presenza – soprattutto a Milano, la città negli ultimi anni innegabilmente modello osservato speciale anche dagli sguardi internazionali. Purtroppo non mi nascondevo il rischio di una esclusione delle donne dalle posizioni più importanti nei vari Comuni e in Calabria, Regione al voto in questa tornata, evidente già nei numeri delle candidate sindaco. La conferma dei numeri è impietosa: nessuna donna eletta al primo turno, nessuna ai ballottaggi. Segnale evidente di quei passi indietro che stiamo facendo in tema di leadership femminile.
Se questo è lo specchio del Paese non ci deve poi sorprendere troppo che il WEF abbia spostato a 135,6 anni da oggi la linea del traguardo per la parità. E che l'Italia nel Global Gender Gap Report 2021 si posizioni al 63esimo posto, subito preceduta da Perù, Bolivia, e staccata di molte posizioni da Paesi come la Bielorussia, il Sud Africa o il Rwanda.
Così scrive Chiara Corazza, special representative di Women's Forum per il G20 ed il G7, dopo il primo turno di elezioni amministrative che ha caratterizzato l'autunno 2021.
Prima delle elezioni amministrative di ottobre 2021 erano 10 i comuni capoluogo di provincia con una donna alla guida della giunta comunale. Una quota decisamente bassa, il 9,26%, che dopo le elezioni si è ulteriormente ridotta al 5,56%.
6 su 108 le sindache di comuni capoluogo di provincia.
Donne di governo, La novità storica è un percorso organizzato dalla Fondazione Scuola di Alta Formazione Donne di Governo in collaborazione con Casa della Memoria, il Comune di Milano e la Lega delle Atuonomie Locali.
Si rivolge a "tutte le donne che ricoprono una carica politica-amministrativa, desiderose di confrontarsi con altre colleghe che vivono la stessa responsabilità pubblica, fornendo loro un'occasione per approfondire alcune pratiche e saperi che, come un filo rosso, sottostanno a tutte le logiche decisionali di oggi e di domani, per governare efficacemente e per non cadere nella tentazione del dominio”.
E’ la prima volta che, in Italia, si crea uno spazio trasversale a tutte le appartenenze di partito. In questo spazio di formazione e di relazione si incontreranno donne che hanno passione politica e desiderio di dare il loro contributo alla vita delle comunità, governando in relazione con le altre donne e in autonomia di giudizio e di pratica. La formazione originale che intende offrire la Fondazione insieme alla Lega delle Autonomie Locali Italiane, sostiene questa novità storica, all’altezza della necessità di qualificare il protagonismo femminile diffuso.
La Scuola di Alta Formazione Donne di Governo vuole reagire e cambiare il punto di vista senza concentrarsi sulle quote rosa o sul potere definito dal mondo contemporaneo, proponendo un primo incontro di conoscenza tra elette invitate in modo trasversale per mettere a fuoco cosa significa oggi governare come donne. Desideriamo non accontentarci del protagonismo femminile numerico, ma cercare di coltivare la qualità della sovranità femminile e che “si fonda non sulla violenza del potere ma sul primato assoluto della relazione".
Oggi si possono vedere due rivoluzioni in corso, che emergono con chiarezza attraverso i nuovi contributi offerti dall'autrice: la rivolta populista e il cammino trasformativo delle donne. Questo lo scenario in cui ci si trova: donne e popolo. La profezia dell'incrocio storico tra avanzata dell'autorità delle donne e ritorno del problema politico del popolo si è avverata come una realtà visibile, e serve lavoro di pensiero e ascolto, che aiuti la posizione sovrana delle donne a strappare il popolo al populismo. (Annarosa Buttarelli, Sovrane, 2017)
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PROGRAMMA
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Il percorso Donne di governo, La novità storica si costituisce di quattro incontri che si terranno il venerdì a cadenza quindicinale, presso la Casa della Memoria.
L’incontro di venerdì 14 gennaio, al quale sono invitate tutte le donne elette o rielette alle elezioni amministrative 2021 della città di Milano e delle province lombarde, avrà come tema centrale: “Quando mi hanno votata la prima volta” con l’intenzione di partire da un comune denominatore esperienziale tra le partecipanti per attivare un dialogo che metta a fuoco cosa significa oggi governare in fedeltà alla genealogia femminile.
14 Gennaio 2022 dalle 16.00 alle 19.30
Quando mi hanno votata la prima volta
- Saluti istituzionali;
- Introduzione del percorso da parte della direttrice scientifica della Scuola di Alta Formazione Donne di Governo Annarosa Buttarelli, filosofa e docente universitaria;
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Testimonianza di alcune parlamentari sulla loro prima esperienza da elette:
Mara Carfagna, ministro per il Sud e la coesione territoriale
Senatrice Valeria Valente, Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere
Elena Grandi, assessora all'ambiente del Comune di Milano -
Dialogo con le partecipanti, coordinano Luana Zanella, presidente della Faondazione Scuola di Alta Formazione Donne di Governo e Annarosa Buttarelli;
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Andrea Catizone, del Dipartimento Pari Opportunità ALI, racconta i profili incontrati con il libro "Le Sindache".
28 Gennaio 2022 dalle 16.00 alle 18.30
Sovrane – Per governare la città senza appropriarsene
Marina Sereni, viceministra degli affari esteri e della cooperazione internazionale, indicherà, in un dialogo con le partecipanti, una via «differente» di fare politica e di governare sperimentata nel tempo da alcune donne protagoniste del passato e del presente.*
18 Febbraio 2022 dalle 17.00 alle 19.30
Il coraggio della dissidenza, nella lealtà
Quante volte all'interno di un gruppo politico istituzionale è difficile dissentire senza incorrere in dinamiche scorrette. Luana Zanella dialoga con Elena Bonetti, ministra per le pari opportunità e la famiglia su questo tema che è sempre attuale dai piccoli centri agli schieramenti nazionali.
25 Febbraio 2022 dalle 17.00 alle 19.30
La trasmissione alle nuove generazioni
La disaffezione alla politica da parte di molte giovani donne ci interroga su quali siano le fatiche nella trasmissione alle nuove generazioni del senso di responsabilità condivisa dell'impegno pubblico. Con Stefania Santoni e Barbara Stefanelli* un dialogo che vuole sottolineare quali le chiavi di lettura di questo tempo dove l'attivismo riesce difficilmente a incontrarsi con le istituzioni.
*Relatrici in attesa di conferma
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